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Santo Domingo è stata riconosciuta dall’Accademia ispanoamericana della gastronomia come capitale della cultura gastronomica dei Caraibi per due anni consecutivi, un riconoscimento che celebra la sua ricca tradizione culinaria. La cucina tradizionale dominicana, conosciuta anche come “cucina creola", è una miscela di influenze indigene, europee e africane. Questo incrocio ha dato vita a una gastronomia saporita e variegata, con ricette che sono ormai patrimonio dell’umanità, come il popolare sancocho o lo stufato di fagioli. I principali ristoranti si trovano nel Polígono Central (nelle zone di Naco e Piantini), lungo le avenidas Gustavo Mejía Ricart e Winston Churchill, al Malecón, nel Barrio Chico e nella Ciudad Colonial. Di seguito vi mostriamo una selezione di piatti da non perdere per scoprire il vero sapore caraibico.
Il sofrito è un condimento che si aggiunge principalmente agli stufati. Si prepara cuocendo a fuoco lento in olio d’oliva varie verdure, come cipolla, aglio o peperone, fino a leggera doratura. Nella Repubblica Dominicana, si preparano tre tipi di sofrito tradizionali, la cui origine è africana: il sofrito dominicano, con peperoncino, aglio, cipolla, pomodoro, origano e brodo di pollo; il karima, con coriandolo, ravanelli, peperoncino, cipolla, aglio e succo di limone; e il kjdrga, preparato con aglio, brodo di pollo, coriandolo, peperoncino, succo d’arancia, cipolla e pomodoro.
Il sancocho è il piatto dominicano per eccellenza. Sebbene esistano diverse varianti, in generale questa zuppa o stufato contiene legumi, carne, tuberi e vari condimenti. Viene solitamente servito accompagnato da riso bianco e fette di avocado. La versione più speciale è il sancocho delle sette carni, preparato con gallina locale, maiale, manzo, capretto e varie spezie, come origano e coriandolo.
Insieme al riso, il platano è l’ingrediente principale della cucina dominicana, con cui si elaborano centinaia di ricette, tra cui il tradizionale mangú, di origine africana. Questa purea si prepara con platani verdi cotti in acqua e sale, che poi vengono schiacciati con un poco di burro e olio. Viene servita con cipolla rossa e un filo d’olio e d’aceto.
Il mangú è anche la base della popolare colazione dominicana conosciuta come “Los Tres Golpes”, composta da questa deliziosa purea di platano, formaggio bianco fritto, uova strapazzate, avocado e salame. Un classico che non può mancare durante la vostra visita a Santo Domingo.
Lo stufato di fagioli è un contorno molto popolare nella cucina di Santo Domingo, per il quale si impiegano solitamente fagioli rossi, pinto o neri. Questo stufato viene condito con aglio, cipolla, origano, peperone, pomodoro e zucca tritata, e cotto a fuoco lento fino ad ottenere una consistenza cremosa.
Lo stufato di fagioli è uno degli ingredienti della “bandera dominicana”, un piatto tipico che si presenta con una successione di colori simili alla bandiera del Paese: riso bianco, fagioli rossi e carne di manzo.
Santo Domingo offre una vasta gamma gastronomica in cui le bevande giocano un ruolo fondamentale. I locali per le strade del centro storico invitano a provare liquori tradizionali a ritmo di bachata o ad assaporare originali e suggestivi cocktail.
La mamajuana, di origine africana, è la bevanda più popolare nella Repubblica Dominicana. Utilizzato originariamente per scopi medicinali e stimolanti, questo liquore sorprendente si prepara macerando rum e melassa, a cui si aggiungono vari tipi di radici e erbe locali, chiodi di garofano e anice. Il risultato è un sapore delicato e semidolce con note di spezie e legno.
Si dice che il nome di questo cocktail tipicamente dominicano, Morir Soñando, si debba al suo carattere delicato e rilassante. Sebbene semplice e con pochi ingredienti, il suo successo sta nell’esatta combinazione tra la freschezza degli agrumi e la cremosità del latte. La ricetta tradizionale combina succo d’arancia, zucchero di canna, ghiaccio tritato e latte. Esistono anche altre varianti con deliziosi frutti, come il succo di maracujá o il limone.
Santo Domingo, REPUBBLICA DOMINICANA